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Nel 1307, Martino di Segarizi e
Guglielmo, due monaci Armeni dell'ordine di San Basilio, scampati
alla distruzione del loro monastero nell'Antitauro, giunsero a
Genova e si stabilirono nella località che dalla loro patria poi
prese il nome. Oberto Purpurerio, un negoziante che in quella
località aveva dei possedimenti, donava loro un'area per la
costruzione di una chiesa e un convento, concorrendo ancora con
100 lire e chiedendo in cambio la celebrazione in perpetuo di
una messa per l'anima sua, come risulta da una lapide posta
all'interno della chiesa
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