CHIESA DI SAN BARTOLOMEO DEGLI ARMENI

Nel 1307, Martino di Segarizi e Guglielmo, due monaci Armeni dell'ordine di San Basilio, scampati alla distruzione del loro monastero nell'Antitauro, giunsero a Genova e si stabilirono nella località che dalla loro patria poi prese il nome. Oberto Purpurerio, un negoziante che in quella località aveva dei possedimenti, donava loro un'area per la costruzione di una chiesa e un convento, concorrendo ancora con 100 lire e chiedendo in cambio la celebrazione in perpetuo di una messa per l'anima sua, come risulta da una lapide posta all'interno della chiesa 

 

 

Nel 1656, la chiesa, fu assegnata ai padri Barnabiti e divenne in breve un importante centro di cultura

 

 

 

 

 

 

                             

 

Ecco come si presentava la chiesetta di San Bartolomeo degli Armeni a metà ottocento, in due acquarelli di Domenico Cambiaso

 

 


A sinistra: la chiesa in un disegno eseguito subito dopo l'apertura di Corso Armellini. A destra: San Bartolomeo degli Armeni nel disegno di un anonimo XIX secolo
 

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