PORTA AUREA

Incrociando la salita di Piccapietra l'acquedotto passava sull'arco di Porta Aurea (foto) e continuava il suo percorso attraversando con un arco la crosa di San Francesco e da lì raggiungeva via Giulia che scavalcava con un grande ponte canale. Nel 1829 questo tratto di acquedotto fu sostituito con un sifone sotterraneo che da Porta Aurea passava dietro il teatro Carlo Felice, da lì iniziava un altro sifone che passando dentro il teatro, dietro il palcoscenico, scendeva rasente il Palazzo dell'Accademia, quindi attraversava via XX Settembre e via Dante fiancheggiando il palazzo della Banca d'Italia e via Porta Soprana dove risaliva a fianco della Torre

 

Nei primi anni sessanta del secolo scorso, l'intera collina di Piccapietra fu demolita per far posto a quello che nei progetti doveva diventare il cuore della City. Per far posto ai nuovi palazzi vennero sacrificati, oltre ai già citati vico dei Tintori e vico della Fucine, la salita Cannoni, il cui nome richiama all'antico uso dei cannoni, ossia tubi in marmo che infissi nell'acquedotto versavano acqua nelle fontane pubbliche o nelle vasche. In cima a vico Cannoni si ergeva la Porta Aurea, facente parte della cinta muraria del 1155, che nel corso dei secoli le costruzioni adiacenti, ricoprendola, avevano contribuito ad alterarne l'originaria fisionomia architettonica che pur se in misura minore riprendeva quella di Porta Soprana e Porta dei Vacca. Nella foto, il quartiere di Piccapietra nel 1962 durante la fase di demolizione 

 

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